La fisioterapia è un mondo, un mondo affascinante costituito da numerose specializzazioni che hanno tutte lo stesso fine: migliorare la qualità di vita delle persone.
Nel corso di questo articolo parleremo della Terapia Manuale, della sua storia, delle sue tecniche e dei suoi obbiettivi, del modo in cui valuta i pazienti e a grandi linee del suo modus operandi al fine di darne un’idea generale e completa al tempo stesso.

INDICE

  1. Che cos’è la terapia manuale?
  2. Quale è il rapporto tra la Fisioterapia e la Terapia Manuale?
  3. Perchè è importante la terapia manuale?
  4. Cosa significa valutazione funzionale?

Che cos’è la terapia manuale

La Terapia Manuale Ortopedica, conosciuta con l’acronimo inglese OMT (Orthopedic Manipulative Therapy), consiste:

  • nella valutazione delle funzioni dell’apparato locomotore, e quindi dei sintomi, delle alterazioni della mobilità, e dei mutamenti tissutali;
  • nel trattamento di queste condizioni mediante un approccio terapeutico altamente specifico, che include tecniche manuali, quali mobilizzazioni e manipolazioni, ed esercizi terapeutici.

La Terapia Manuale Ortopedica dà particolare rilevanza all’evidenza scientifica e clinica delle tecniche utilizzate. Secondo l’ IFOMPT gli obbiettivi di questo approccio terapeutico sono di alleviare la sintomatologia algica e ottimizzare al meglio le capacità funzionali del paziente.

terapia manuale

Quale è il rapporto tra la Fisioterapia e la Terapia Manuale?

Secondo la WCPT (World Confederation For Physical Therapy) la Fisioterapia “include la valutazione, la diagnosi, il progetto, l’intervento e la rivalutazione. La Terapia Manuale è una specializzazione fisioterapica che riguarda i disturbi delle funzioni dell’apparato locomotore.

Perché è importante la Terapia Manuale?

In un mondo sempre più tecnologico l’abilità di toccare il paziente con le mani acquista maggiore risalto, l’esigenza finanziaria della politica sanitaria e i progressi in ambito medico – sanitario chiedono al mondo fisioterapico di fondare la pratica lavorativa sull’evidenza scientifica, conosciuta a livello internazionale come EBP, cioè Evidence Based Practice, in modo da poter spiegare con razionale scientifico ogni tecnica ed esercizio.

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Casa significa “Valutazione funzionale”

La valutazione funzionale che effettua il fisioterapista ha l’obbiettivo di analizzare la relazione che è presente fra la disfunzione del sistema locomotore e il quadro sintomatico riportato dal paziente. Mediante un processo iniziale basato sull’esame del paziente partendo dalle sue condizioni soggettive e oggettive, il terapista manuale trae delle considerazioni che lo portano ad impostare una tecnica di trattamento. Per scoprire se il trattamento impostato è quello giusto, il fisioterapista prova la tecnica per qualche minuto e dopo ne valuta i benefici.

Se il paziente sta meglio, se il dolore è ridotto, oppure se l’arco di movimento è migliorato, insomma si ha un esito positivo significa che la tecnica è quella che fa per il paziente, se invece dopo l’applicazione di prova le condizioni rimangono invariate, il fisioterapista elaborerà un piano di trattamento più efficacie per la persona in questione.

La tecnica o insieme di tecniche che costituiscono il trattamento di “prova” sono scelte in base al fine che si vuole ottenere con la loro applicazione, che ad esempio può essere:

  • La riduzione del dolore: per il quale viene applicato ad esempio il massaggio trasverso;
  • La stabilizzazione di una ipermobilità: che spesso prevede: l’utilizzo di ausili esterni come la “fascia lombare” per problemi di stabilità alla parte bassa della colonna e il “collare” per il tratto cervicale; e l’esecuzione di esercizi specifici per il rinforzo dei muscoli deputati alla stabilizzazione articolare come la cuffia dei rotatori per la spalla.
  • La mobilizzazione di una ipomobilità: come le mobilizzazione in trazione per le anche affette da coxoartosi (artrosi dell’anca) o gli esercizi per il recupero della mobilità. Il mantenimento della mobilità
  • L’allenamento fisico: come nel caso di persone che sono state allettate per molto tempo e che hanno bisogno di una rieducazione allo sforzo;
  • L’informazione e l’istruzione del paziente: ad esempio riguardo agli accorgimenti su come mantenere in salute la colonna, o su come prevenire una rigidità dell’articolazione femoro – ribiale (del ginocchio) ecc…

In Terapia Manuale vi è inoltre un’importante distinzione fra:

  • movimenti biomeccanici di rotazione (che avvengono attorno ad un asse)
  • movimenti di traslazione (che sono movimenti rettilinei che si riferiscono a un piano specifico dello spazio).

Molto spesso i movimenti di traslazione sono applicati nelle tecniche di trattamento perché producono meno dolore, sono più sicuri perché sono dei movimenti nei quali non si mette in tensione eccessiva alcun tipo di tessuto, e oltretutto sono più efficaci quando vengono “stimolati” dal fisioterapista perché il loro recupero garantisce un ottimo risultato a livello motorio.